UniGe CLab, quando gli studenti creano innovazione: il trasferimento di conoscenza da Università e imprese passa attraverso le idee innovative degli studenti

Con l’evento finale UniGe Contamination Lab è giunto alla sua conclusione dopo sei mesi di formazione: un percorso innovativo, pratico e multidisciplinare, che connette il mondo accademico con quello aziendale per sviluppare nuovi talenti imprenditoriali e soluzioni innovative a problemi reali. Un’opportunità destinata agli studenti dell’Ateneo per acquisire nuove competenze, entrando direttamente a contatto con il tessuto imprenditoriale del territorio.

Sei mesi di formazione per portare innovazione nelle aziende del territorio

UniGe CLab, organizzato dall’Ateneo con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo, ha visto impegnati 40 tra studenti e laureati dell’Ateneo per oltre sei mesi e 25 incontri in cui hanno sviluppato nuove competenze in cultura di impresa, business plan, ecosistema startup, soft skill relazionali e di public speaking, culminando con il  design thinking per lo sviluppo di progetti per rispondere a bisogni vecchi e nuovi in modo innovativo.

Coinvolti oltre 30 tra docenti, esperti del settore, startupper e imprenditori che hanno “contaminato”, con la loro conoscenza del mondo imprenditoriale e di innovazione, i 28 giovani universitari che hanno portato a termine il percorso di UniGe CLab. Due incontri “sul campo” in particolare con l’incubatore BIC di FILSE e TAG Talent Garden hanno messo di fronte i nostri “CLabbers” a realtà del territorio attive per il supporto alla creazione di nuove imprese e l’incontro con delegati delle imprese e startup, che gravitano all’interno di questi ecosistemi, e sempre in cerca di nuove menti in grado di risolvere sfide innovative.

Con l’evento finale di CLab le aziende trovano risposta alle loro sfide

Fondamentale il supporto delle 11 aziende che hanno aderito a UniGe CLab proponendo delle “sfide”, ovvero bisogni di innovazione reali interni all’azienda di cui 6 sono stati selezionati per essere sviluppati dai team di CLabbers, i cui risultati finali sono stati presentati alle aziende e al pubblico durante l’evento finale.

Le presentazioni sono avvenute nella cornice dell’Aula Magna di Palazzo Balbi Cattaneo con la presenza del Magnifico Rettore Federico Delfino, della rappresentante di Fondazione Compagnia di San Paolo Ing. Nicoletta Viziano, del Comitato Scientifico CLab, dei rappresentanti delle aziende, di un gruppo di rappresentanti dell’ecosistema delle imprese innovative liguri moderati dalla giornalista Emanuela Mortari di Liguria Business Journal in una tavola rotonda a conclusione della giornata di lavori. 

Mettere a sistema le competenze per generare innovazione

Nel discorso di apertura, il Rettore Federico Delfino ha sottolineato l’importanza di questo percorso:

«L’esperienza del Contamination Lab si innesta perfettamente nel tessuto innovativo che si sta creando sul territorio grazie ai progetti finanziati dal PNRR e che stanno dando vita a un dinamico ecosistema di ricerca applicata.
L’Università e gli istituti di ricerca mettono a sistema le loro competenze per generare innovazione. Il quid determinante che ancora manca è la competitività innovativa che traduce tali competenze in sviluppo concreto: lo possiamo ottenere mediante attività come il Contamination Lab, che stimolano la vivacità creativa e l’imprenditorialità dei nostri giovani»

Ha inoltre evidenziato come le aziende siano sempre più alla ricerca di profili con competenze a 360 gradi, che includano non solo hard skills ma anche soft skills e competenze trasversali, frutto proprio di questa ibridizzazione dei saperi.

Un vantaggio competitivo per studenti e imprese

Nelle parole del Rettore si individua il vantaggio competitivo che gli studenti di UniGe CLab hanno acquisito con questo percorso di formazione e possono spendere immediatamente nei loro curriculum: CLab è un’occasione si, per conoscere il mondo dell’imprenditorialità e delle startup, ma anche un modo per farsi conoscere da imprese aperte all’innovazione e a talenti emergenti.
Già con questa prima edizione, UniGe CLab ha creato un ambiente che ha permesso ad alcuni studenti e alle imprese partecipanti di stabilire connessioni significative, portando all'avvio di collaborazioni e progetti che vanno oltre l’attività formativa.

Valorizzare i giovani supportando percorsi di formazione innovativi

La Fondazione Compagnia di San Paolo supporta economicamente UniGe Contamination, la Ing. Nicoletta Viziano del Comitato di Gestione della Fondazione ha parlato dell’importanza di supportare i giovani che decidono di mettersi in gioco e provare a creare delle nuove imprese per crescere anche perché il territorio negli ultimi anni ha capito l’importanza della valorizzazione dei giovani.

Per questo la Fondazione Compagnia di San Paolo si è impegnata nel progetto UniGe CLab pensando a un percorso innovativo rispetto ai metodi di insegnamento più tradizionali, con l'obiettivo di connettere direttamente la domanda di competenze e soluzioni da parte delle aziende con l'offerta di talenti e idee da parte dell'università.

Un percorso impegnativo, trampolino per amplificare le relazioni tra università e aziende

Il Prof. Francesco AVALLONE, del Comitato Scientifico UniGe CLab, ha evidenziato come i CLabbers abbiano dedicato un significativo ammontare di tempo al percorso CLab, al di là dei loro impegni di studio universitari e personali.

Un aspetto che potrebbe essere considerato critico, ma che rappresenta invece un punto di forza distintivo di CLab, è l'inversione di prospettiva rispetto alle iniziative tradizionali legate alle startup: mentre di solito l'idea imprenditoriale nasce dagli studenti e poi cerca un suo posizionamento sul mercato, in CLab si parte direttamente dalle idee o problematiche concrete sollevate dalle aziende e si chiede ai ragazzi di elaborare soluzioni innovative, anche in maniera "disruptive".

Questo cambio di prospettiva che porta UniGe CLab è probabilmente il modo migliore e diretto per trovare il contatto con le aziende, può essere un trampolino per amplificare le relazioni tra università e aziende. Obiettivo per il futuro sarà allargare la platea dei partecipanti ottenendo ancor più eterogeneità nella formazione dei team, cercando anche di promuovere questa idea all’interno delle Scuole stesse. I CLabbers

Un laboratorio per concretizzare idee innovative: le risposte dei CLabbers alle “sfide” delle imprese

Cuore dell’evento finale sono state le presentazioni dei progetti innovativi dei nostri CLabbers. 
Ogni gruppo, presentato da un referente aziendale, ha illustrato la “Sfida” lanciata dall’impresa, il percorso di sviluppo attraverso il design thinking per arrivare infine alla soluzione che viene proposta.

Associazione Compagnia delle Opere Liguria
Nuova strategia di marketing associativo per CDO Liguria
Sviluppato da G. Astegiano, S. Gilardi, M. Serra
Referente Aziendale: Claudia Torre

Una nuova strategia di marketing associativo che mostra il valore dell’associazione per aumentare gli associati in modo pianificabile e sostenibile.

JP Droni Srl
Efficienza in volo
Sviluppato da A. Agazzi Velazquez, M. Bellè, F. Dolcino, L. Leonardini, I.Remotti; 
Referente Aziendale: Jacopo Callà

Individuare soluzioni innovative che migliorino l’organizzazione interna e rendano più efficienti e tracciabili i processi operativi, dall’ordine alla consegna

Outdoor Portofino
Cercare il problema alla radice: una soluzione concreta nata dal design thinking
Sviluppato da ; S. Descalzo, J. Maccione, M. Monteverde, M. Rocca, M. Vandad, E. Vezzosi
Referenti Aziendali: Jacopo Dellacasa e Alessandra Tixi

Centralizzare, normalizzare e rendere accessibili i dati acquisiti nell’operatività aziendale per migliorare la capacità decisionale dell’azienda anche in termini di comunicazione e marketing, rendendo i processi più digitali, integrati e tracciabili.

Rulex Innovation Labs
Pianificare viaggi tramite un percorso “gamificato”: un possibile servizio Rulex per giovani studenti
Sviluppato da E. Campora, G. Ghanbari, R. Ginocchio, D. Gotelli, E. Perlo, M. Sabouri
Referente Aziendale: Enrico Sciacca

Il team ha valutato lo sviluppo un’applicazione in grado di aiutare i viaggiatori, in particolare studenti, a scegliere la destinazione ideale per le loro vacanze in modo semplice, veloce e personalizzato attraverso raccomandazioni derivanti dall’uso della piattaforma di Rulex per il data management e la decision intelligence.

STAM Srl
CER: Concepire E Realizzare insieme le Comunità Energetiche Rinnovabili del futuro
Sviluppato da D. Ottenga, T. Presotto, V. Vullo
Referente Aziendale: Federico Naidi

Progettare Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) di successo. Combinando la cooperazione tra i partecipanti con l’automonitoraggio, la trasparenza e la possibilità di scegliere tra benefici economici o servizi locali, migliorando l’efficienza energetica e i vantaggi economici individuali e collettivi.

Gate Network
L’app che trasforma il ritiro al banco di acquisti online in opportunità per i negozi
Sviluppato da N. Baid, A. Locatelli, F. A. Naso, D. Solorzano
Referenti Aziendali: Andrea Angelotti e Alessia Leto

Incentivare l’utilizzo di punti di ritiro in negozi fisici per ordini online da multinazionali del retail, promuovendo così l’interazione tra utenti e commercianti locali, con ricadute positive sugli acquisti in loco e sul tessuto economico di quartiere.

Un’ultima occasione di formazione incontrando i vertici dell’innovazione ligure

A precedere la conclusione l’evento finale è stata una tavola rotonda dal titolo: “La crescita della cultura dell’innovazione e delle startup a Genova: opportunità e necessità, il ruolo del potenziale innovativo nei giovani”.

Il Prof. Francesco Avallone (startupper in una SpinOff UniGe e membro del Comitato Scientifico CLab) ha aperto l’incontro affermando come oggi è ancora difficile far accettare l’errore come parte del percorso di apprendimento, iniziative come il Clab aiutano a cambiare questa mentalità coinvolgendo studenti già aperti alla sperimentazione. Anche il confronto tra discipline diverse, seppur complesso, può generare innovazione, come dimostrano le startup nate in UniGe. È fondamentale che le aziende locali inizino a vedere queste realtà come opportunità di crescita anche attraverso i rapporti con l’Università.

Jacopo Callà (neo-presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Genova) ha illustrato l’attivazione di una commissione dedicata alle startup all’interno di Confindustria, con l'obiettivo di servire da collettore per le varie iniziative presenti sul territorio e di creare occasioni che permettano ai giovani con passione imprenditoriale di incontrare coloro che possono offrirgli supporto. Ha inoltre espresso con orgoglio che la sua azienda, JP Droni, è genovese e ha sottolineato l'importanza per i giovani imprenditori di rimanere sul proprio territorio per dare valore e sostenere le iniziative locali, anziché cercare opportunità solo altrove.

Claudio Oliva (Blue District) ha descritto l’istituzione di Blue District del Comune di Genova come uno spazio che si dedica a creare le condizioni ideali affinché tutti gli attori legati all'eccellenza del mare (come università, centri di ricerca, imprese e associazioni) possano collaborare efficacemente per generare innovazione sostenibile. Ha anche menzionato l'importanza di avere contemporaneamente a disposizione tutti i fattori necessari per lo sviluppo delle startup, incluso il capitale di rischio, condizioni che si stanno concretizzando sempre di più anche in Liguria.

Alberto Clavarino (Genova Start Up) nel primo anno del suo progetto di divulgazione della realtà genovese delle startup, ha scoperto un fermento imprenditoriale che ha superato le sue aspettative, con molti giovani desiderosi di mettersi in gioco. Ha sottolineato come Genova offra condizioni favorevoli, grazie alla presenza di talenti formati dall’università e a un ecosistema in crescita. Per lui, è fondamentale trattenere i neolaureati e incentivare il ritorno di chi è partito. Ha concluso rimarcando come il capitale segua le idee valide, indipendentemente dal territorio: se le startup sono attraenti e ben strutturate, i finanziamenti arrivano.

Maria Nives Riggio (FILSE) ha illustrato il ruolo dell’incubatore BIC gestito da FILSE non solo come spazio fisico, ma come facilitatore che può accompagnare le startup ancor prima della loro costituzione, grazie a uno staff esperto che ha continue relazioni con realtà che vanno dal livello locale all’internazionale. Aspetto cruciale è lo scouting di nuove idee imprenditoriali, fondamentale per questo la Smart Cup, gestita da Filse in tandem e la Start Cup dell'Università di Genova. Queste due competizioni confluiscono in un’unica gara regionale. Riggio ha tenuto a rimarcare come le soluzioni sviluppate con CLab possano evolversi in business plan competitivi, pronti a partecipare a queste competizioni.
In Liguria esiste un sistema che, a differenza di altre regioni, facilita la connessione tra imprese e startup. Sono i poli di innovazione e i distretti tecnologici che aggregano le grandi realtà imprenditoriali con l’innovazione delle startup per favorire sinergie e trasformare le idee in soluzioni concrete con percorsi simili a quelli visti nello sviluppo delle “sfide“ di UniGe CLab.

A margine la moderatrice Emanuela Mortari, nonché redattrice di Liguria Business Journal, ha affermato: 

«I ragazzi hanno potuto sentire dai rappresentanti di soggetti istituzionali tra i più importanti sul territorio in ambito startup, quali sono gli strumenti e gli spazi a disposizione a Genova e in Liguria per chi vuole crearne una. È stata un'occasione di confronto sincero sulle opportunità ma anche su ciò che manca ancora per favorire ulteriormente la creazione e lo sviluppo delle startup innovative. Spesso è anche questione di assenza di comunicazione, con le grandi aziende che si rivolgono magari a realtà oltre Appennino, senza sapere che più vicino ci sono competenze e idee brillanti. Altro aspetto che è emerso è che il fallimento non è un marchio di infamia, ma un'occasione di crescita. Negli Stati Uniti, ma non solo, è anzi considerato un fattore positivo»

 

Il successo dei CLabbers parte dalla loro voglia di mettersi in gioco

La conclusione della giornata è stata dedicata ai CLabbers con la consegna degli attestati di partecipazione che danno loro accesso ai crediti formativi e a un premio di studio.

28 ragazze e ragazzi che si sono contaminati a vicenda diventando un gruppo al di là di quello che è CLab, persone che hanno affrontato difficoltà spesso inattese con uno spirito ammirevole, mettendo d’accordo curriculum accademici, competenze, tempo, lingue, età e provenienze.

Quella di UniGe Contamination Lab è un’esperienza formativa difficile, ancor più quando deve essere affiancata all’attività di studio, ma altrettanto in grado di accrescere le proprie aspirazioni e aprire nuove strade. I CLabbers hanno creato un gruppo affiatato, che si è spesso ritrovato in momenti di formazione e competizione affini ma esterni a CLab come hackathon, pitch competition o occasioni di networking fino anche a trovare opportunità di collaborazione con le realtà incontrate grazie a CLab.

UniGe Contamination Lab è stato molto più di un percorso per i soli studenti. È stato un vero e proprio laboratorio diffuso di innovazione e imprenditività, un microcosmo in cui la "contaminazione tra saperi" è avvenuta a ogni livello. Docenti e professionisti hanno condiviso le loro competenze, le aziende hanno agito non solo come clienti ma come partner attivi. 

Ciò che ha reso unica questa esperienza è stato il desiderio di tutti gli attori di "mettersi in gioco" ben oltre il proprio ruolo formale, la ricerca di "connessioni diverse ma efficaci" è diventata la forza motrice, dimostrando come l'innovazione non sia un processo solitario ma il risultato di un dialogo continuo e di una partecipazione sentita capace in grado, e lo speriamo viste le premesse, di essere parte di una nuova filiera di sviluppo nel territorio.

CLab non si ferma, la spinta verso l’innovazione per studenti e imprese non si può fermare!

La prima edizione dell’UniGe Contamination Lab si è conclusa con riscontri positivi e numerose manifestazioni d’interesse per il futuro. Chiunque voglia mettersi in gioco, esplorare nuove opportunità o semplicemente conoscere meglio il progetto e le opportunità offerte dall’Ateneo in questi ambiti può chiedere informazioni al “settore valorizzazione della ricerca, trasferimento tecnologico e rapporti con le imprese”, che ha ideato e organizzato questa prima edizione supportata dalla Fondazione Compagnia Di San Paolo. 

Tutti i riferimenti sono disponibili su clab.unige.it

 

Ultimo aggiornamento 21 Luglio 2025